La Regione Abruzzo destina sette milioni di euro per l’avvio di nuove attività imprenditoriali da parte di disoccupati over trenta. E lo fa attraverso un bando, “VocAzione Impresa” – inserito nel Piano operativo 2014-2020 del Fondo sociale europeo – presentato questa mattina a Pescara dal vicepresidente della Giunta regionale, con delega alle Attività produttive, Giovanni Lolli, dal presidente di Abruzzo Sviluppo, Manuel De Monte e dalla dirigente regionale Maria Sambenedetto.

L’Avviso si articola in tre distinte fasi: l’assistenza e sostegno all’autoimprenditorialità, stesura del business plan (fase A), valutazione dell’idea imprenditoriale e concessione degli aiuti economici (fase B), tutoraggio dei candidati ammessi al finanziamento, che potranno beneficiare, nel primo anno di attività, di una consulenza legale, strategica e organizzativa per la gestione della nuova impresa (fase C).

Per accedere alla fase A, però, i soggetti interessati devono presentare la propria candidatura ad Abruzzo Sviluppo – che affianca la Regione Abruzzo nella gestione della Misura – tramite posta certificata all’indirizzo creazioneimpresa@pec.abruzzosviluppo.it a partire dal 25 maggio fino al 5 giugno.

Le domande saranno valutate in ordine cronologico di arrivo fino ad un massimo di 1000, di cui 700 presentate da residenti nelle aree interne o di crisi e 300 nelle restanti parti del territorio.

Quattro le categorie di beneficiari: artigiani, commercianti, servizi e professionisti. Una volta superata la fase di selezione, i candidati potranno presentare domanda per accedere ai contributi, che verranno erogati a fondo perduto – da un massimo di 36 mila euro per gli artigiani a un minimo di 9 mila per i professionisti – e usufruire dell’assistenza fornita a titolo gratuito dai consulenti di Abruzzo Sviluppo.

“Si tratta di un bando innovativo – ha spiegato il vicepresidente Lolli – che ci permette di affrontare il problema della disoccupazione da un altro punto di vista. Non possiamo, infatti, affidare all’industria o al pubblico impiego tutte le nostre aspettative. Credo, infatti, che la nuova occupazione possa e debba venire dall’autoimprenditorialità. Con questo provvedimento mettiamo le persone in condizione di attuare il proprio progetto di vita e, attraverso il sostegno dei consulenti, le aiutiamo anche a superare le difficoltà iniziali, causa, troppo spesso, dell’implosione delle nuove attività”.

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